lunedì 14 ottobre 2024

Salutarsi? Rivedersi? Però mancherai.

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Durante l'estate appena trascorsa, la mia attenzione è stata catturata da un possibile nuovo compagno di scorribande fotografiche: un Sub-Afflitto. Le mani però hanno l'aria di essere quelle di una donna, magari è una Sub-Afflitta o potrebbe trattarsi di Subgender fluid. Dopo averla/o fotografata/o (male) ad agosto in analogico sono riuscito sabato 12 c.m. alle 17.18 a scattare una foto della combriccola al completo col Suricato e l'imbecille. Inutile sottolineare che alcuni turisti stranieri - fra cui un gruppo di svedesi di mezza età - presenti sul lungomare e in spiaggia a quell'ora a godersi i 24 gradi hanno notato i miei movimenti con sguardi perplessi.

Avevo con me la R7 nel cestino della bici e ho fatto un paio di scatti analogici alla Sub-Afflitta/Sub-Afflitto/Subgender fluid.

Presumo che a breve anche questo lido verrà sbaraccato anche se finalmente inizia ad esistere qualcuno in Calabria che non spranga tutto il 3 settembre

Al momento di congedarci sono stato assalito sia da una certa malinconia al pensiero che l'estate 2025 Sub-Afflitta/Sub-Afflitto/Subgender fluid potrebbe non esserci più sia dal presentimento sempre più incalzante che a non esserci sarò io perché morirò nei prossimi mesi per cause naturali.

Portarla/o via con me (anzi, con noi) era impossibile perché sarebbe stato un atto a metà strada tra il furto  (goliardico, romantico e dettato da ammissibili motivi ma pur sempre furto), il danneggiamento e il vandalismo.

Avrei potuto salutarla/o, dirgli qualcosa, ad esempio che l'estate scorsa mi faceva stare bene per qualche millesimo di secondo quando le/gli passavo davanti. Poi ho pensato a una cosa che scrisse Cioran, ho rimesso Suricato in spalla nello zainetto di stoffa acquistato al banchetto degli Ultras e sono andato verso la bicicletta senza voltarmi anche se...

«Dovresti venire a casa, giacché potremmo morire senza rivederci.» — «Poiché dobbiamo morire in ogni caso, rivederci..., a che scopo?»  (Emil Cioran - Squartamento, pag. 162)


foto 1) Samusng Galaxy S24 Ultra

foto 2) 📷 Leica R7 con Summicron - R 1:2 / 50 🎞️ Wolfen Color NC500 ISO 400





martedì 1 ottobre 2024

Ogni 36 minuti.

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Il tempo massimo programmato affinché il "nebulizzatore" nebulizzi.
Il nebulizzatore è stato lasciato da solo il 26 settembre nella casa vuota che aveva preso a puzzare di muro ammuffito. Da ferragosto in poi la puzza era sgradevole. Il soffitto della cucina è inguaiato; ha iniziato a inguaiarsi anche quello del soggiorno.
La cosa ebbe inizio l'estate scorsa. Timidamente provai a dirlo all'amministratore. Timidamente. «Mi scusi se la disturbo, ma...»
«Monitoriamo la situazione»
mi rispose
Il 6 agosto di questa estate disgraziata la situazione iniziava a precipitare, anzi, ad ammuffire.
A voce, durante la riunione di condominio fatta in cortile: «mi perdoni se... dunque la macchia si sta espandendo, si sfarina l'intonaco
«Non vi preoccupate amico mio, sarà un tubo condominiale, lo sistemiamo, nel frattempo monitoriamo.»
Gli anziani del piano di sopra sarebbero andati via a fine mese, non ci salutiamo da 40 anni per proprietà transitiva.
Quelli del terzo piano invece erano disponibilissimi al sopralluogo dell'idraulico.
«Non vi preoccupate amico mio, tanto l'inverno l'acqua è chiusa e i lavori li facciamo senza perdere tempo a maggio giugno dell'anno prossimo.»
La casa puzza di muffa
Qualche goccia d'acqua ha fatto la sua apparizione. Bello vederle appese al muro come stalattiti.
Io sarei anche un avvocato (non più iscritto), ma sono un avvocato.
Gli estranei mi dicono che avrei dovuto fargli un culo così di lettere e diffide già dall'anno scorso.
Lo so, avrei dovuto rivolgermi a qualche ex collega. Non sono buono nemmeno a fare i miei interessi.
«Buonasera, mi scusi se la disturbo, e se dovesse scolare acqua anche l'inverno? Io ci vado ogni 15 giorni circa, magari passa anche più tempo, sa ho anche la questione di mia madre, non sempre posso fare ciò che ho programmato.» chiedo timidamente.
«In quel caso amico mio non vi preoccupate, ci mettiamo d'accordo, mi fate una lettera bonaria e la giro a quelli di sopra.»

Centosette persone su 2 al posto mio lo avrebbero già diffidato.
Sarei tornato in città e avrei chiesto anche i danni per il disagio di aver dovuto interrompere il soggiorno nella seconda casa, di non averne potuto usufruire; con l'aggravante di mia madre.
Niente.
Pure il compagno di mia cugina gli ha telefonato, lui gli dà del tu, per riferirgli e ribadirgli il mio problema.
«Mi scusi se la disturbo, ma...»
Scattavo le foto al soffitto per tenerle come prova in caso di giudizio.
Ho chiesto consiglio alle commesse del negozio di casalinghi le quali mi hanno suggerito di passare prima un panno imbevuto di candeggina sul muro e poi di prendere lui... il nebulizzatore!
Acquistato sia un deodorante classico per ambienti che sembra gelatina sia il nebulizzatore.
Sono salito sulla scala per passare il panno con la candeggina, ma avevo paura di cadere e non ho fatto un gran lavoro. Mentre toglievo la linguetta da sotto una delle pile del nebulizzatore quest'ultimo mi ha nebulizzato in faccia e menomale che in quel momento avevo gli occhiali da sole in casa perché temevo di dimenticarli.
L'odore è buonissimo. Il nebulizzatore è stato posizionato, dovrebbe durare 60 giorni, dunque fino al 25 novembre.
Non faccio altro che pensare al nebulizzatore che nebulizza da solo nella casa vuota.
Ho lasciato aperto in cucina con zanzariera e infissi per far circolare aria. Saracinesche sollevate nelle altre stanze perché non mi piace abbassare e trovare il buio quando ci vado.
Chissà che odore troverò la prossima volta.
«Mi perdoni se la disturbo, ma...» Con questo carattere remissivo non potevo che fare la fine che ho fatto e avere il destino che ho avuto.
Non faccio altro che pensare al nebulizzatore che nebulizza da solo ogni 36 minuti nel silenzio della casa vuota impregnata dalla puzza di muro ammuffito e dal nostro dolore e disagio, questa cosa mi affascina.
Di notte, all'alba, durante il giorno: tutto ciò è bellissimo.
La pellicola lomografica dai toni rossi si è spezzata nell'analogica made in DDR. Avevo impostato gli ISO quasi sempre a 25 e un paio di volte a 50. Oltre non sono andato perché a 100 e soprattutto a 200 le foto vengono esageratamente rosse e quelle dell'estate scorsa tirate a 200 non mi erano piaciute (capirai che capolavoro queste). Le foto scattate al circo sono andate perse, bruciate, probabilmente non ha neanche scattato e non me ne sono reso conto perché ascoltavo musica.

Non è la prima volta che la Praktica me la combina; non è la prima volta che mi riprometto di non utlizzarla più, ma so che tanto non lo farò. Un'infiltrazione di luce in una macchina fabbricata nella ex Germania Est.
Infiltrazione uguale a spia: questa cosa mi affascina come il nebulizzatore.
Questa seconda casa (credo lo sia perché d'inverno è sempre chiuso) è stata l'ultima ad essere fotografata prima che la pellicola si spezzasse; lo avevo capito perché il manettino di riavvolgimento non girava più in senso antiorario come dovrebbe dopo ogni scatto ed avevo aperto lo sportello al buio, ma la luce passa lo stesso e inflitra come l'acqua.
Almeno le foto infiltrate non puzzano di muffa e non ci vedo il mio dolore perché quando scatto faccio di tutto per tenerle indenni.
Ottobre e sono stanco, non capita mai niente di bello e penso al nebulizzatore.
Poi tutte le seconde case si svuotano e restano sole con le infiltrazioni, come nelle fotografie.

 

📷 Praktica MTL 5B con Pentacon 3.5/30 🎞️ Lomography REDSCALE XR  50-200