domenica 30 aprile 2023

Due cose di fine mese

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Serie - "31 dicembre 2022" - 📷 Nikon FE con 🎞️ Kosmo foto 100

1) Alle 14.30 di oggi ho nuovamente commesso peccato. Stavolta ad ampio raggio.

2) Il trifoglio sta esasperando me e soprattutto le 9 piante in terrazzo che mi ostino a curare (parolone) e far sopravvivere.




 

giovedì 27 aprile 2023

Snocciolando banalità

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📷 Zenza Bronica con 🎞️ Agfa Copex Rapid 100

Rullini consegnati nella capitale alle 13.31 di oggi. Domani dovrei essere "email-ato" con la fattura, poi subito a saldare su PayPal e per cortesia sbrigatevi a sviluppare che sto fremendo.

Ieri fatto biglietto per l'ultima partita della stagione. In palio trofeo (supercoppa) puramente simbolico; più che altro è la curiosità di confrontarsi con le due squadre vincitrici dei gironi A e B. La prossima volta sarà con ogni probabilità il 26 agosto o il 9 settembre (dipende se ultimeranno i lavori necessari per non dover disputare alcune gare in campo neutro) e devo decidere se riconfermare il posto a cui sono abbonato da tre anni in gradinata scoperta prendendo tramontana e talvolta pioggia o emigrare in tribuna coperta dove però ci sono i pilastri fra le scatole. Sono orientato a restare dove sono munendomi preventivamente di cerata lunga fino alle caviglie. Poi non si può mai dire, magari sabato sarà l'ultima che vedo in tutti i sensi, sappiamo che la Grande Mietitrice se ne sbatte di abbonamenti e campionati... Tutto sommato "andarsene" dopo un campionato trionfale prima del salto nell'ignoto dove le avversarie saranno o potrebbero essere ad es. Parma, Sampdoria, Cagliari, Pisa, Ascoli, Verona etc. etc. col timore di non essere all'altezza e prendere pallonate dappertutto tornando da dove si è venuti... Riflettevo su questa dolce eventualità funerea che mi accompagna col solito disincanto cioraniano...

Due righe appassionanti sul meteo. Vedo immagini provenienti dal resto d'Italia con gente festante in maniche corte nei centri storici o già a prendere sole in spiaggia. Qua sempre vento, piumino, maglione, coppola e pioggia prevista per la prossima settimana.

Ora che dobbiamo salutarci. Ciao. Que dun e aoci.

 




 

lunedì 24 aprile 2023

I dittici e altre considerazioni anziane.

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Serie - "I dittici della Bencini" - 📷 Bencini Koroll II con 🎞️ Foma Retropan 320 e Ilford Delta 400

Half frame.

Oppure divertirsi a fare accostamenti coi dittici.

Le prime 3 (con Foma 320) non fanno particolarmente pena sia  perché avevo imparato a caricare correttamente dopo ogni scatto sia per una luce migliore (per modo di dire, era il 25.12, giorno abbastanza corto).

La quarta - si vede qualcosa malgrado fossero le 16 di novembre nei vicoli con cielo nuvoloso perché la Delta 400 è un'ottima pellicola - evidenzia un errore grossolano nel caricamento col conseguente spreco di 2 foto (black frame).

Darò una seconda e anche una terza possibilità alla Bencini.

Serve più luce e vorrei fare anche una prova a colori.

C'è tempo per farlo, ci sarà tempo.

Pellicole a colori, a proposito...

Poco fa ho portato a GLS i 3 rullini a colori da spedire a Roma. Due da 135 di cui uno diapo consumati con le nuove Leica e uno da 120 usato il 26 marzo allo stadio con la folding toscana che ho potuto celare nella tasca del piumino (saranno vent'anni che non mi chiedono più all'entrata di aprire il piumino o accennano perquisizioni). Non mi è ancora chiaro se l'ingresso di una vecchia reflex a pellicola a tracolla sia consentito, una volta chiesi ai poliziotti e mi risposero stupiti affermativamente, forse perché non ho la faccia di quello che la tirerebbe addosso all'arbitro o contro la panchina della squadra ospite. Nel dubbio non avevo portato la Leicaflex perché se me l'avessero impedito per qualche interpretazione burocratica e di ordine pubblico di segno negativo sarei tornato a casa perdendo la partita; mica posso lasciare la Leica all'ingresso come si fa con gli ombrelli a punta che sono vietati.

Vabbe' divagazioni inutili e pesanti da anziano del cazzo, rido e mi compatisco da solo. Dicevo, rullini a colori: hanno un costo esagerato! Quelli per diapositiva hanno raggiunto il confine dei 30 € e gli altri che pochi anni fa costavano 8, adesso stanno fra i 14 e i 20. Anche alcune pellicole in bianco e nero veleggiano sui 15-16; per fortuna si trovano ancora certe marche a meno di 10. Prima di fare nuovi acquisti per la stagione calda sto perlustrando il web in cerca di occasioni, coupon o sconti sulla spedizione.

Gli sviluppi dovrebbero ritornare fra il 10 e il 17 maggio e sono molto ansioso e pessimista (ma che strano, normalmente sono un'autocisterna di ottimismo...) sull'esito perché ho il timore di non aver saputo usare le Leica. Poi magari finisce che ho sbagliato tutto col 120 della toscana perché distratto dalla situazione festaiola; ho provato a scattare durante l'esecuzione di un rigore, vedremo a che altezza si troverà il pallone.

Ora che dobbiamo salutarci.

Saluti deficienti in dittici half frame.

E dunque grazie per l'attenzione - ciao.

Grazie per l'attenzione - e dunque ciao.

 





 

 

sabato 22 aprile 2023

Le conseguenze della clausura

6 commenti:

Serie - "Catabasi - Le pellicole scadute": 📷 Praktica MTL 5 B con 🎞️ Agfaortho 25 scaduta nel gennaio 1988

 
Voladas ofotog lledu nosiacco esodo olata rgede rafa vano chi tuttigua te ecornac urfe rdan leh emaio vesitro nessu.
 
 

 

 

lunedì 17 aprile 2023

Provola

2 commenti:

📷 Zenza Bronica con 🎞️ Agfa Copex Rapid 100

Serie - Aspettami sveglia domani notte.

Post laconico e criptico.

Ora che dobbiamo salutarci.




 

mercoledì 12 aprile 2023

Autoscatto analogico

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📷 Zenza Bronica con 🎞️ Agfa Copex Rapid 100

Spiccata propensione e gran fiuto per queste situazioni. 

Un post brevissimo.

Saluti con variazione?

Ora che dobbiamo scaricarci? 

No dai, sarebbe poco gentile e non ho intenzione di scaricare chi mi fa la cortesia di leggere e guardare le fotografie.

Saluto con deferenza voi e mi scarico io.

Ciao e dunque ciao. 

Catenella o pulsante per me.

Sipario.

Sciacquone.



 

 

martedì 11 aprile 2023

"Brutt'ora"

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📷 Zenza Bronica con 🎞️ Agfa Copex Rapid 100

Un post allegro, finalmente.

Nel pomeriggio di sabato 8 sono poi uscito con la L R7; chi legge potrebbe pensare "finalmente sei uscito con una donna, poco importa si chiami Liliana o Loredana", ma si tratta di una macchina fotografica tedesca del 1992. Ho scattato - o almeno credo di averlo fatto - le prime 23 foto di un rullino diapo da 36. Sono rimasto in città scarpinando per 8 km; ho dimenticato di attivare Running per tenerne traccia circostanziata, ma fa fede l'app squallida "Salute". La erre 7 è abbastanza pesante appesa al collo e ho dovuto sorreggerla con una mano pena emicrania il giorno dopo. Non è una macchina facile, mi sono trovato più a mio agio con la Leicaflex SL, ma in genere la prima volta si resta un po' spiazzati e incerti. Vedremo, il responso di questo e altri due rullini lo avrò non prima di maggio.

Tornando al titolo, v'è una connessione "aneddotica" con Splinder e con la foto (scattata a novembre). Mi iscrissi a Splinder nel marzo 2010. Un signore credo più grande e certamente più colto e più tutto di me prese stranamente a leggermi e tempo dopo mi scrisse in un commento che gli ricordavo Silvio D'Arzo.  Naturalmente misconoscevo chi fosse questo scrittore e mi limitai alla mera consultazione delle qualificate e profonde fonti del web. Considerata la mia sciatteria mentale e l'indecorosa pigrizia nel leggere è già tanto che mi sia deciso ad acquistare due libri di D'Arzo quando ormai Splinder aveva chiuso da più di un anno. Mi piacerebbe molto leggere, dico davvero; leggere continuamente. Se avessi la possibilità di ricominciare questa vita inizierei a leggere non appena acquisito un minimo di capacità di intendere e volere, ma non so perché abbia letto e legga pochissimo dimenticando anche il contenuto dei libri che mi son piaciuti tanto. Apprezzai parecchio questi di D'Arzo, ma li ho dimenticati e mi restano solo i richiami che faccio alle pagine per rileggere qualcosa che mi aveva colpito. Ovviamente ritengo che quel gentile blogger fosse ubriaco quando credette di ravvisare un qualcosa di vagamente paragonabile a D'Arzo nelle scemenze che scrivevo (e scrivo). 

Quel pomeriggio di novembre 2022, quando fu presa la foto inserita in questo post, mentre scemava la luce e ciondolavo raggiante coi miei abituali pensieri festosi risalendo la strada verso casa, mi tornarono in mente queste parole dello scrittore anche se purtroppo non c'erano ovini in giro (trovarne da fotografare è uno dei miei sogni analogici).

« [...] Fu una sera. Sul finire d'ottobre. Me ne venivo giù dalle torbe di monte. Né contento né triste: così. Senza nemmeno un pensiero. Era tardi, era freddo, ero ancora per strada: dovevo scendere a casa, ecco tutto. 

L'ombra proprio non era ancor scesa: campanacci di pecore e capre si sentivano a tratti qua e là un po' prima della prata dei pascoli. Proprio l'ora, capite, che la tristezza di vivere sembra venir su assieme al buio e non sapete a chi darne la colpa: brutt'ora. [...]

[...] Beh, - dissi allora con me, - quando ci si mette sul serio, il mondo sa ben essere triste, però. Ha perfino intelligenza per questo: e neanche un uomo ci arriverebbe mai e mai. [...] » (Silvio D'Arzo - Casa d'altri e altri racconti; 11, 12)

Ora che dobbiamo salutarci. Ciao e grazie per l'attenzione. E dunque ciao e dunque grazie per l'attenzione.

 


 



 

venerdì 7 aprile 2023

Di aprile il 7; sette come erre 7

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Serie - "Catabasi - Le pellicole scadute": 📷 Praktica MTL 5 B con 🎞️ Agfaortho 25 scaduta nel gennaio 1988

La R7 - col n° di serie che la fa risalire al 1992 - è arrivata il 3 aprile. Molto bella, nera e cromata. Spero (SPERO) di poterci uscire per la prima volta domani pomeriggio portandomi un rullino diapo a colori. Giorni di pseudo feste per i credenti. Non vedo l'ora di pavoneggiarmi col marchio rosso della Leica bene in vista sulla macchina e sulla custodia a tracolla. Solo, senza donne e senza amici. Potrei decidere di portarmi dietro nello zainetto un pupazzo di peluche, vedremo. Per il resto boh. Solite giornate stressanti, in particolare il primo e soprattutto il due del mese quando la sera di domenica ho dovuto chiamare un servizio privato perché mamma si era piantata con un blocco psicologico legato alla sua condizione e non riusciva ad alzarsi e tenere le gambe dritte e in linea. Ho avuto bisogno di aiuto, da solo non ce la facevo a sollevarla ed ero letteralmente spaventato; mi è stato anche girato il contatto di un oss molto gentile col quale ho parlato a lungo e quando accadrà nuovamente una cosa simile mi rivolgerò direttamente a lui. Mi ha detto che se dovessi avere la necessità di allontanarmi da casa per andare boh, tipo a vedere la partita della promozione (mi rode ancora e quando ricapita più cazzo, magari quando saliremo in serie A e non ci sarò più) o altrove a riposare il cervello per 48h, di farglielo sapere con anticipo che provvederemo per non lasciare sola mia madre. Per fortuna il giorno dopo mamma si è rimessa in carreggiata già dal risveglio, senza paura di alzarsi dal letto, arrancando col deambulatore a modo suo, ma almeno muoveva le gambe. Questi del servizio privato (ambulanze, auto mediche, trasporto anziani e disabili etc.) mi hanno detto, ironia della sorte, che mia madre può "ritenersi fortunata" ad avere me (!) perché "non avete idea di quanti vecchietti soli ci chiamano o ci fanno chiamare dai vicini di casa perché cadono o si bloccano e i figli sono lontani o hanno sempre una scusa per non andare... e non hanno nemmeno deambulatori, sedie a rotelle e un divano dove sedersi come a casa vostra". Insomma, io e mia madre abbiamo pure culo ad avere 'sta roba in casa. Personalmente non ho mai apprezzato il detto popolare del "mal comune mezzo gaudio" perché lo trovo cattivo e di pessimo gusto e non ottengo sollievo e risarcimento danni morali nell'apprendere che ci sono tanti anziani con problemi di salute e abbandonati. Avrei preferito che mamma fosse ancora quella persona che camminava e usciva normalmente fino al 7.11.2017. E niente, mi monta sempre di più la rabbia verso mio padre e la sua irresponsabilità e cocciutaggine, se siamo finiti così è colpa sua; sono al punto che non voglio vederlo manco in fotografia (e non so nemmeno se sia rimasta qualche sua foto in giro) e quando lo nomino con mamma dico "tuo marito". Mia madre dal canto suo ci sta mettendo di tutto per farmeli girare tre ore sì e dieci minuti no, ma come dice una sua amica "non è colpa sua". Però non è nemmeno colpa mia. Certo, sono quasi anaffettivo e sempre concentrato sulla mia infelicità, a maledirmi per i miei sbagli e le tantissime cose che odio di me e non avrò fatto del bene in giro, ma non ho mai fatto del male o nemmeno rotto il cazzo a chicchessia facendogli in aggiunta scontare amaramente le conseguenze di un mio comportamento. Scusate lo sfogo.

Adesso le solite spiegazioni appassionanti rigardanti la foto odierna che risulta palesemente mossa. In parte è colpa della scarsa luce e della pellicola scaduta, circostanze alle quali avevo pensato di rimediare sovraesponendo di uno stop e scegliendo un tempo di scatto più lungo; in parte mi sarò certamente mosso io perché una foto simile è venuta meglio. Questa mi è piaciuta non appena vista perché avevo atteso proprio la spuma delle onde sulla battigia. Mi spingo oltre: la trovo romantica e suggestiva. Col senno di poi avrei dovuto richiedere nel modulo di far stampare il rullino e magari la prossima volta manderò il negativo a Roma. Il 26 ho portato allo stadio la folding toscana del 1954 e provato degli scatti a colori fra cui l'esecuzione di un rigore.

Ora che dobbiamo salutarci. Ciao e dunque ciao. Grazie per l'attenzione e dunque grazie per l'attenzione. Scusate se vi ho fatto due palle quanto un'analogica medio formato e dunque scusate se vi ho fatto due palle quanto un'analogica medio formato con la mia pesantezza d'animo.