venerdì 23 aprile 2021

Il tempo scade come i rullini

Non so cosa scrivere. Che ormai mi senta sempre più vecchio, brutto, sfigato e tragico senza nutrire alcuna speranza che qualcosa di propizio possa accadermi (non ci ho mai sperato da ragazzo, immagina adesso) è scontato riferirlo, ma ho una tastiera da stressare. Mi capita sovente di pensare a modalità e data della mia morte, come se potessi indovinarla (salvo avere il famoso moto di rivincita verso la vita e provvedere da solo per avere almeno qualche istante in cui sentirmi fiero di me). Mia madre è stata vaccinata; io non so se lo farò, certamente penso di rifiutare il vaccino il cui target di somministrazione è cambiato e cambia dalla sera alla mattina. Penso che l'unico valido motivo per cui potrei farlo è il piacere di tornare allo stadio, l'unica cosa che mi manca e che la pandemia mi ha tolto veramente. Del resto non me ne fotte un cazzo. Sono veramente stanco e stufo di tutto. Dimenticavo di riferire che in questi giorni è stato traghettato da Caronte un signore (over 80) che vedevo l'estate perché trascorreva le "vacanze" nell'immobile accanto al mio, ubicato nello stesso complesso condominiale (precisazioni del cazzo, in culo a me e tutta la razza mia). Ne ho approfittato per fare la lista di tutti quelli che dal 1976 conosco di vista o per "buongiorno e buonasera, come va, fa caldo, c'è un caldo umido indisponente, quest'anno ci sono sassi e meduse, le zanzare, i tamarri incivili hanno lasciato spazzatura e rotto bottiglie sulla spiaggia, la campagna acquisti" etc. Il 76 fu l'anno in cui venne acquistato l'appartamento sulla costa destinato alle vacanze di cui ora sono diventato proprietario al 25% per successione legittima, (continua con le precisazioni stucchevoli e quando cazzo mi viene un infarto che è sempre troppo tardi). Vabbene, tutto questo almanaccare con la tastiera per far sapere che ho fatto il conto di tutti quelli che, incluso mio padre, sono morti: fra chi abitava o in ogni caso aveva abitato e poi venduto ne ho calcolati 20, forse mi sfugge qualcuno, in caso correggo. Comunque, penso a come sia strana la percezione delle persone. Del traghettato menzionato righe addietro potrei scrivere che mi pareva una brava persona, non so poi come fosse considerato da familiari, amici e conoscenti; comunque, per quelle 44 parole scambiate in 44 anni mai avuto problemi, non era di quelli che mi indisponevano. Di lui pensavo che non lo vedrò mai più, quando svolto un certo angolo del residence, lavarsi i piedi o farsi la doccia con la pompa che serve ad innaffiare quelle aiuole di merda oppure asciugarsi col telo da mare i piedi seduto sulla panchina... oppure levarsi semplicemente la sabbia dai piedi con l'aiuto del telo da mare quando, dopo le rimostranze di chi abita sopra quelle aiuole (non io) l'uso della pompa veniva interdetto. Sento che sarò il ventunesimo.

 






 

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