sabato 17 settembre 2022

Falegnameria con annessi fantasmi

Il titolo deriva dalla prima foto presa su Portra 400 con la biottica "toscana" del 1956 (detta così in onore e per ringraziamento del gentilissimo e competente signore da cui avevo acquistato anche la folding del 1954). Riporto integralmente quanto scritto nel post del 22 febbraio a proposito della folding

«Spero di trattare decorosamente questa povera macchina e di non farle rimpiangere molto il precedente proprietario e la Toscana che restano, a prescindere, centomila volte meglio di me e del posto e della regione di merda in cui vivo.» 

Una falegnameria ormai fuori servizio che ricordo sempre tale e quale dagli anni '70, quando spiccava così sulla strada provinciale ormai decrepita affiancata e sostituita nel tempo da una moderna superstrada. Punto difficile per fotografare, sempre con luce ostile a qualsiasi ora - ovviamente è il parere di un mediocre dilettante - con l'inconveniente di doversi posizionare in una cunetta in piena curva per scansare le macchine che ancora transitano per raggiungere i paesi vicini. Uno dei tanti fantasmi e ricordi di quella strada.

Forse tanto male non è venuta, ricordo di aver scattato in maggio verso le 19. Le altre due foto sono sempre opera della biottica: la prima con pellicola Rollei SUPERPAN 200 e la seconda con Rollei Retro 80S.

Mi accingo al riassunto dell'estate entusiasmante vissuta nella residenza sulla costa ionica nel periodo compreso tra il 9 luglio e il 9 settembre (la scelta dei giorni per scendere e rientrare è stata puramente casuale). 

Vita sociale e relazioni umane? Pari a zero.

Mare? Un'ora e mezza circa giornaliera a orari disgraziati tipo scendere in spiaggia alle 13.15 (dopo aver fatto il badante di mia mamma, la spesa e le faccende domestiche) a prendere il sole in piedi sulla riva con gli AirPods incorporati e in acqua. Niente ombrellone e ovviamente niente lido; almeno ho il vantaggio di impiegare un minuto e mezzo a piedi da casa mia alla spiaggia libera che, fatta eccezione per i giorni a cavallo di ferragosto, è stata spesso e volentieri sgombra da cialtroni e tamarri/e pluri tatuati/e e famigliole con marmocchi urlanti. Posso dire di aver sempre trovato senza problemi uno spazio per il mio zainetto. Spero di aver salvato una povera medusa parzialmente interrata da qualche simpaticone accanto ad uno dei massi sul bagnasciuga dove, per sua fortuna, veniva ancora a contatto con l'acqua. Una volta rimessa in mare servendomi di un sasso sottile l'ho vista riprendere la sua forma e sparire. Poiché le onde di quel giorno l'avrebbero riportata immediatamente a riva presumo che fosse ancora viva e possa essersi salvata o voglio crederlo anche perché sono certo di averla vista "remare" con i suoi tentacoli.

Attività motoria? Solito e monotono giro in bicicletta tardo pomeridiano di 8/10 km a.r. sul lungomare Tristezza detto anche lungomare Infelicità dove purtroppo di gente ce n'era sempre troppa.

Con mia mamma il consueto sfinimento psicofisico, l'alternanza di momenti di scazzo misto a disperazione, propositi di togliermi la vita, invocazione quotidiana di infarto fulminante o di fulmini veri e propri che potessero attingermi. Nulla di nuovo, il solito depresso infelice e stressato quattro stagioni.

Fotografie? Ho 11 rullini (nove da 120 e due da 135 entrambe scaduti nel 2012 e nel 2019  e siccome spero che non siano compromessi sono altrettanto certo che non uscirà un cazzo dallo sviluppo) da spedire quanto prima a Roma; entro metà ottobre dovrei vederne l'esito. Ho scattato foto inutili sulla spiaggia, nei pressi di casa e su quel lungomare squallido usando prevalentementela biottica e la folding toscane, ma anche la Nikon FE e una volta sola la Zenza Bronica che penso e soprattutto auspico di utilizzare maggiormente nei prossimi mesi, campa cavallo... Sto prendendo la mano con le due toscane e mi servivano dei riscontri; faccio conto di aver fatto degli esercizi e attendo di toccare con l'occhio com'è andata in termini di esposizione a prescindere da ciò che ho inquadrato e fotografato. 

Qualcosa di veramente importante e inatteso è successo il primo di agosto intorno alle 14.30.

Ero sotto la doccia e sento il cip del mio amato canarino quando è spaventato o allarmato. Ho pensato al transito di qualche gazza o merlo che ha visto poggiarsi sui fili della luce (alle tortore si è abituato e non si scompone più di tanto visto che temporeggiano anche nel tubare e scopare). Dal soggiorno mia madre mi dice «c'è un pappagallo sul manubrio della bici» e penso che abbia scambiato una gazza o qualche altro volatile per un pappagallo. Metto l'accappatoio e vado. Con mio grande stupore c'era davvero un "agapornis roseicollis" (Inseparabile) che stazionava placidamente sul manubrio della bicicletta mentre il canarino svolazzava preoccupato. Porto il canarino in camera di mia madre, mi munisco di piatto di carta con semi ortivi per fortuna adatti anche ai pappagalli ed esco in veranda ponendolo sul pavimento. Non conosco ancora il sesso del pappagallo (spero che se ne renda conto il veterinario) e quindi parlerò di lei/lui omettendo la vocale che serve per declinarlo. Pappagallo scende in modo buffo lungo i raggi della bici e comincia  a mangiare per poi svolazzare su un tavolino e da lì (quando temevo che sarebbe andat via) sui fili dei freni dell'altra bicicletta! Ho avvicino il piatto di carta attirandol verso di me fino a posizionarlo accanto alla porta finestra che avevo aperto. Mentre pappagallo era entrat coi piedi nel piatto ne ho approfittato per farlo scivolare lentamente in soggiorno; poi ho chiuso dandogli dell'acqua in una scodella. Ha continuato a mangiare e bere per poi svolazzare sul bordo della televisione e riscendere sul piatto. Una volta copert con un piccolo cestino (forato) mai usato per l'immondizia ho atteso le 16 per recarmi nella località più vicina (Soverato) e comprare una gabbietta provvisoria senza tante pretese. Mentre scrivo consulto compulsivamente le app di tracciamento spedizioni perché ieri sono partite da Reggio Emilia la gabbia per Pappagallo e una scorta di semini per Bibi e Pappagallo che spero arrivino per martedì. Se fosse femmina mi piacerebbe chiamarla Velvia (come la mia pellicola preferita) e ho pensato che anche Splinder sarebbe un bel nome per femmine e maschi, ma per adesso viene chiamat Pappagallo (che fantasia) e potrebbe restare tale. Ha un carattere completamente diverso dal canarino, fischia da rompere i timpani, è molto socievole e simpatic, penso che si stia legando a me e mia mamma, dovrò ogni tanto farl svolazzare liber in camera mia lontano da Bibi e dopo aver tirato le tende. Mia madre mi ha riferito che prima di appollaiarsi sul manubrio aveva provato a entrare sbattendo per fortuna non violentemente sul vetro. Come se avesse scelto lei e casa nostra. Ci siamo detti che, poverett, ha proprio scelto due sfigati messi male! Non ho visto avvisi di smarrimento nei dintorni (bar, alimentari, villette o  altri condominii ), non è specie protetta a differenza di altri pappagalli anche simili e quindi non devo denuinciarne il ritrovamento agli organi competenti (cosa che avrei fatto). Certamente chi aveva Pappagallo è stato molto imprudente nel distrarsi consentendogli di fuggire perché ha rischiato la vita: nel complesso residenziale c'è una colonia di gatti e quindi gli è andata bene. Considerato il fracasso che fa ci siamo detti che potrebbero anche averl mandat via di proposito (del resto ci sono farabutti che abbandonano cani e gatti). Di cacciarl via da casa nostra rischiando appunto di farl finire tra le grinfie dei gatti o di qualche rapace o regalarl a qualche uccelleria non è passato per la mente di mia madre e mia nemmeno per un millesimo di secondo. Spero di ritral con analogica quando è liber e appollaiat in camera  mia. Non ha paura dell'iPhone e sembra che si metta in posa; così mi ha permesso di fare foto e video bypassando le sbarre, ma questo blog è solo analogico e non le pubblico. Prende tranquillamente i semini dalle mie mani e lo ha fatto anche con mia madre; spesso lo fa arrampicandosi a testa in giù ed è molto buff. Posso dire che mi è successo per la prima volta qualcosa di bello da oltre un lustro a tutt'oggi; spero che non sia l'ultima e di non dover attendere tanto per la prossima. Se ci sarà mai, la prossima.

Mi sarebbe dispiaciuto se fosse volat via dalla bici per andare o morire chissà dove. 

Mi sarebbe dispiaciuto doverl salutare.

Ora che dobbiamo salutarci.

 




 

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