sabato 19 novembre 2022

Vademecum a mio uso e consumo

Serie - I giorni di Pappagallo. (5)

(Zenza Bronica ETRS con pellicola Kosmo Foto 100 ISO)

Ogni qualvolta si verta su tutto ciò che orbita intorno alla galassia analogica:

1) leggi e rileggi 1377 volte quanto scrivono le persone più sagge, preparate e competenti di te (praticamente tutti, incluso il primo mentecatto che dovesse incrociare il mio cammino).

2) Non farti mai più ammaliare e fagocitare dal canto delle sirene proveniente dai diaframmi di macchine fotografiche d'epoca costruite nei paesi della ex cortina di ferro (ogni riferimento a DDR e URSS è puramente casuale) perché capita troppo spesso che ci siano problemi con tendine, trascinamento, rotture in senso tecnico e lato, etc. etc. e poi te le aggiusta il fotoriparatore di 'sto cazzo.

Puntualizzato quanto precede.

Oggi sono andato al solito orario balordo (le 15.50 con cielo coperto) al parco Malinconia dove mancavo da 5 anni e 5 mesi pur avendolo a circa un quarto d'ora a piedi da casa. Sì, ogni volta che ci andavo mi metteva malinconia, ma ora mi serve per delle esercitazioni a cielo aperto. Ho portato con me la Zernit E (🎞️ Kentmere 400 a bordo) e la Bencini (🎞️ Foma Retropan 320) per dar loro una sorta di ultima possibilità. La sovietica ha miseramente fallito impantanandosi a circa metà del rullino da 24 pose; da quel momento è stato possibile prendere foto solo in modalità autoscatto perché il pulsante di scatto risultava inopinatamente bloccato. Mi restano le ultime 4 foto di questo film che usavo per la prima volta e le farò in casa a qualcuno del mio parco animaletti di plastica. Dopodiché il corpo macchina della Zenit E (terrò solo l'obbiettivo Helios Helios 44-2 58mm perché fa un bel bokeh) può andarsene a fare in culo per sempre in qualche mobile perché mi sono rotto il cazzo di spendere per rullini che vengono sistematicamente sprecati. Quello della Bencini è invece un discorso ancora in sospeso poiché dopo 5 foto (saranno state davvero 5?) ho dovuto riporla nella custodia per intervenuta oscurità e quelle che avevo fatto non brilleranno certo di luce propria. Per quanto concerne la decisione sulla sua salvezza si tratta di capire se, rispettando le istruzioni corrette riguardo al trascinamento della pellicola, la macchina funzioni e io possa finalmente usufruire della visione in half-frame. In caso di risposta affermativa continuerò ad usarla, possibilmente in giornate molto soleggiate, altrimenti farà la fine della Zenit ed avrò gettato altri soldi nel cesso.

Sorvolo sul resto. Domani, salvo repentini miglioramenti del tempo e previsioni meteo disattese, mi toccherà disertare lo stadio. Sembra che un temporale (detto anche "rovesci di pioggia") abbia deciso di imperversare fra le 14 e le 17, guarda caso nel lasso di tempo compreso fra la mia uscita di casa per salire allo stadio, i 90 minuti più recupero della partita e il ritorno in discesa. Questa cosa mi rode all'ennesima potenza non tanto per il fatto di essere abbonato, ne sprechi una e pazienza, ma perché è l'unica distrazione che mi resta e che mi procura qualche ora di illusorio giubilo da troglodita quando si vince. Il problema è che non sopporto proprio di stare sotto la pioggia e a metà strada avrei già i jeans fradici dalle tasche alle caviglie e le scarpe allagate. Onestamente, di andare a spendere 30 € per un biglietto di tribuna coperta non mi va e sono sicuro che se optassi per questa soluzione si spalancherebbero i cieli e splenderebbe il sole.

 


 




 

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