sabato 29 ottobre 2022

Undici anni da quel giorno.

 Serie - Aspettami sveglia domani notte. (3)

(Zeiss Ikonta 523/16 con pellicola Bergger Pancro 400)

Anche il 29 ottobre del 2011 cadde di sabato e pure allora fu l'ultimo giorno con l'ora legale. Andai a rivedere il posto che in Calabria preferisco - Capo Spartivento con annesso faro - tra i pochi, per la verità, visitati e affrontai anche una suggestiva strada in salita per vedere il paese di Bova che mi piacque assai .
Da quella gita scaturì un bel post (sì vabbe') su Splinder che ora giace nel backup del blog trasportato qua e ante 2020, ma non ricordo il titolo cazzo, controllo su quel sito che conserva tutto per un certo tempo... salvo bozza e metto in pausa... trovato, rivedo il mio blog  splinderiano senza dover fare estrazioni dal backup... lo intitolai "1982 [In viaggio con Eratostene]" diviso in 4 paragrafi. Mi accorgo con orrore di aver usato l'opzione hdr della digitale per alcune foto!

Cosa è cambiato da quel giorno? Andiamo ad avvilirci!

Capo Spartivento e Bova allora. Posto di merda sul mare a una ventina di km oggi, già visitato un freddo pomeriggio del febbraio 2021 e che ho scelto perché non sapevo dove cazzo andare.
Automobile: è rimasta la stessa, acquistata a marzo proprio del 2011.
Macchine fotografiche: non possedevo le 3 analogiche portate oggi con me (Zenza Bronica ETRS, Nikon FE e Praktica MTL 5B), ma una digitale, la Sony DSC-WX 30.
Telefonino: Nokia 5730 XpressMusic allora (con sistema Symbian!), iPhone 11 Pro Max oggi.
Fotografie: ero agli albori. Alcune vennero discretamente e le conservo, in particolar modo quelle al faro che è il mio avatar su eBay e  ne utilizzai una nell'ultimo template su Splinder prima della chiusura e credo anche qua su Blogger. Con gli odierni rudimenti di tecnica da autodidatta, le analogiche o un buon telefono come quello che ho, ne avrei fatte di più belle (ehm).
Io: un cesso con riguardo all'aspetto fisico (e "morale", ma non ci sarebbe manco bisogno di specificarlo) fallito di 46 anni allora, stessi requisiti con l'aggravante della vecchiaia a 57 oggi.
Famiglia: mia mamma non era ancora vedova, camminava tranquillamente e faceva tutto. Oggi non è più autosufficiente per diverse cose, cammina solo col deambulatore e serve ausilio di sedia a rotelle quando non ce la fa proprio ed è terrorizzata dalla prospettiva di cadere che la getta nel panico ed irrigidisce ancor di più (tutto ciò naturalmente giova alla mia lombosciatalgia L4-L5 e al mio sistema nervoso poiché ero notoriamente un figo che ha una vita felice, realizzato, contento di sé, etc. etc.). Ho due videocamere puntate strategicamente per sorvegliarla quando mi assento nel caso decidesse di alzarsi per andare al cesso. Non vado in giro a dire che mio padre non mi manca e non riuscirò mai a perdonargli tantissime cose, che l'unica speranza è di riuscire a trovare la quiete con me stesso e dimenticarlo. Lo scrivo qua, in questo sfogatoio che è diventato il blog; un tempo scrivevo anche testi che mi dicevano essere simpatici ed esilaranti pur mantenendo sempre visibile e comprensibile il substrato rappresentato da ciò che sono e da come la penso. Lo scrivo qua dove credevo di non avere ormai più lettrici/ttori, ma ho capito di averne, al massimo saranno 2 boh e comunque mi scuso con loro per le desolanti letture che gli infliggo, auspico che gli piacciano un pochino le foto visto che ci metto impegno e dedizione a prescindere dai risultati. Come quando ci si sfoga con qualche estraneo - per esempio in treno - e gli si rivelano cose mai dette a coloro che fan parte della cerchia dei conoscenti. Non dev'essere bello per chi frequenta il mio blog leggere ciò che scrivo sul (non) rapporto con mio padre, spero che non mi scambino per una persona cattiva e che abbiano un misto di compassione e comprensione. Mi siete testimoni del fatto che io mi consideri - e sia oggettivamente - una via di mezzo fra un essere inutile e una merda e che passino pochi attimi prima che io scriva, riscriva, pensi e ripensi male di me.

Animali domestici: zero allora, Bianchino/Bibi e Pappagallo - meravigliosi e adorati - oggi.
Abbigliamento: posseggo ancora i jeans e la felpa di quel giorno, le adidas bianche con righe verdi sono pensionate da anni nella scatola (al loro posto ho preso delle Valsport bianche col boomerang color "evergreen" o "forest").
Sono cambiate tante cose. In peggio. In meglio ho solo gli uccellini e le analogiche.
Le foto scattate in questo pomeriggio di merda probabilmente resteranno fantasma perché ho giocato d'azzardo inserendo: 1) nella Praktica un'Agfa Ortho in bianco e nero scaduta nel gennaio del 1988... 2) nella Nikon una 3M diapo scaduta a marzo del 1979. Nella Zenza avevo delle foto rimanenti di una pellicola in bianco e nero già iniziata ieri in città e dovrebbe vedersi qualcosa, ma la luce iniziava a scemare e ho aperto molto, chissà. In settimana invio tutto a Roma e gli scriverò che sono preparato al peggio e di rimandarmi il guscio vuoto di Agfa e 3M per la collezione.
Una bella giornata allora, un pomeriggio e una giornata di merda oggi preceduta da scazzo e arrabbiatura con mia mamma prima di uscire e ansia e paura quando ho acceso la telecamera e lei non era sul divano... poi ho sentito la sua voce che diceva qualcosa a Pappagallo, girata la videocam a 360° e vista che stava tornando a sedersi arrancando col deambulatore. Il mio cuore e il mio stomaco erano in gola, la mia vita è questa, da casa non posso allontanarmi per più di 4h continuative, al massimo 5 e ho sempre l'ansia addosso. Madre natura e la vita hanno ritenuto di fare questo bel regalo a lei e di riflesso anche a me. Spero di non dover scrivere di lei un giorno ciò che ho scritto di mio padre. Non ho mai fatto del male gratuito (manco involontariamente cazzo) a nessuno. Ritengo una grande ingiustizia dover subire questa situazione che è contro natura.

Allora uscivo per divertirmi (ehm), vedere qualcosa di nuovo e  scattare foto. Oggi esco per rifiatare, respirare, sentire aria calda o fresca che sia sul viso e scattare foto.
Questi sono i cambiamenti dopo 11 anni.

Un 29 ottobre 2033 a 68 anni? NO GRAZIE! Spero di non esserci perché sono sfinito e stufo adesso e non oso pensare a come saremmo io e la mia esistenza nel 2033 ed a quante ne passerei fino a quel giorno.
Dimenticavo: Splinder non esiste più e Blogger fa pena. Avrò certamente omesso qualcosa, poi ci penso e nel caso l'aggiungo.
Ora che dobbiamo salutarci, grazie per l'attenzione, ciao!

 


 

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